Nathan è un ragazzo gay che decide di unirsi a un movimento che sta conquistando sempre più visibilità nell’opinione pubblica francese, che ha come scopo quello di sensibilizzare la diffusione dell’AIDS. Siamo negli anni 80/90.
È un film di Robin Campillo.
Allora, partiamo con il dire che il film vale molto, ma secondo me è per categorie. Sembra brutto dirlo, ma è così:
- È un film duro, crudo, in alcuni momenti persino crudele, non è per tutti.
- Ci sono molte scene erotiche abbastanza esplicite (a mio parere troppe e non necessarie).
- La trama non è per tutti (purtroppo).
Io lo avrei pubblicizzato in maniera diversa, in modo da “attirare” più persone visto che è un film che vale; Invece molte sono partite prevenute.
Il film tocca tematiche delicate che difficilmente si sono viste nel grande schermo, una tra molte: il tentativo di eliminare la “piaga” gay attraverso l’AIDS; quindi questo film mostra il disinteresse del governo, il disinteresse delle casa farmaceutiche, l’ignoranza delle persone sul tema ecc.
Il film è ispirato a storie vere, e come ho detto è molto toccante.
Il film rappresenta in pieno la comunità LGBT, ci sono varie “figure” che non si vedono spesso in un film di questo tipo: c’è una ragazza trans, c’è una madre con il figlio che ha contratto la malattia, c’è addirittura un sordomuto omosessuale.
La cosa che mi è piaciuta di più è la rappresentazione dell’omofobia: la vediamo come libertà diffusa sotto forma di pensiero (il nascondersi dietro la giustificazione del “penso quello che voglio”) e come movimento culturale (libri e testi contro l’omosessualità).
In più per la prima volta una relazione omosessuale è rappresentata in modo profondo e con tutte le sue sfaccettature.
Quindi come vedete è un film originale, sia per trama che per regia: è una regia perfezionista, non lascia nulla al caso.
Ve lo consiglio vivamente.
Un commento Aggiungi il tuo